Ora di partenza: 06:00
Ora di arrivo: 19:00
Tempo di camminata effettiva: 12h
Pausa complessiva: 1h
Quota partenza: 420 metri sl.l.m
Quota di arrivo massima: 2920 metri s.l.m
Dislivello in ascesa: 2500 metri
Dislivello in discesa: 2500 metri
Km percorsi in totale: 66
Tempo di ascesa: 8h
Tempo di discesa: 5h
Media reale: 5.07 km/h
Velocità massima: 11 Km/h (raggiunta in tecnica di NW alternata e tecnica NW a saltello da 2500 metri a 1920)
Area coperta : 27091 mq
Punti registrati: 2932
Pendenza massima in salita: 37.9%
Peso alla partenza: 69kg
Diario alimentare: 250 gr pane condito con prosciutto e formaggio, 500 ml coca cola, 1.5 litri acqua, 130 gr frutta secca
Peso all’arrivo: 68 kg
CAMMINATA PASQUALE DI
13 ORE DA MASCALUCIA A TORRE DEL FILOSOFO DEL TREKKER ROSARIO CATANIA
Il trekker catanese Rosario
Catania non finisce di stupire: nella domenica di Pasqua ha camminato per 12
ore con obiettivo la vetta dell'Etna. Stavolta, però, non c'era alcun record
personale da battere, né aveva attorno medici che lo monitoravano con holding
metabolici o prelievi di saliva e di sangue. A spingerlo in questa impresa
utilizzando la solita tecnica della Nordic Walking (camminata nordica), che
prevede l'uso dei bastoncini da trekking, è stato l'immenso amore che il
giovane trekker nutre per la "sua" Montagna, camminando dalle 6 alle
19, con una sola ora di riposo tra andata e ritorno, da Mascalucia alla Torre
del Filosofo, vale a dire da 550 a 2.920 m s.l.m., con un dislivello di ben
2.370 metri!
Rosario questa camminata non era
in programma...
"Il grande
Angelo D'Arrigo diceva che spingendo quotidianamente i nostri limiti riusciamo,
a piccoli passi, a superare le paure che ci vietano il possesso della nostra
esistenza. Ecco, tutto cominciò qualche giorno fa, affacciandomi dal terrazzo
di casa mia, una bella mattina di primavera, con accanto mia figlia Elena. Guardavo
l’Etna, maestosa, imponente, quieta e terrificante allo stesso momento. Ho
visto i crateri sommitali, in continuo divenire morfologico per i numerosi
episodi parossistici degli ultimi tempi, ho anche osservato quelli eccentrici,
così vicini, anzi ormai integrati nella vita di catanesi, ho visto un vulcano,
una montagna, una distanza notevole, un forte dislivello: tutto ciò per me è
stato come un richiamo. Proprio così, l’Etna mi ha chiamato, quasi volesse
dirmi "se hai veramente padronanza dei tuoi piedi e della tua testa,
vienimi a trovare, non usare mezzi a motore, avvicinati a me con calma e
tranquillità, apprezzami per quello che sono, per quello che posso darti, nel
bene e nel male, non invadere i miei spazi, ma godi della mia grazia e della
ricchezza che posso darti". Guardai Elena e le dissi: "Aiutami a preparare
lo zaino, domani faccio visita all’Etna e ci vado a piedi, andata e ritorno".
Detto fatto, la mattina seguente,
domenica di Pasqua, ecco Rosario prendere tutto l’occorrente necessario che
aveva minuziosamente preparato il giorno prima, già perché l’Etna non va mai
sottovalutata, specialmente quando si è soli e a piedi.
"Devi contare sulle tue
forze, sulla tua preparazione fisica e psicologica se vuoi affrontare tanti
chilometri e superare un dislivello di quasi 2.500 metri. L’obiettivo, infatti,
era l’ex Torre del Filosofo, ai piedi dei crateri sommitali, limite di
interdizione imposto dalla Prefettura per validissimi motivi di sicurezza, a quota 2.920 m s.l.m. Così,
alle 6 di domenica mi misi in cammino, tutto in salita, attraversando strade
comunali e provinciali, che si snodavano senza fine, tra innumerevoli tornanti,
verso la meta ambita. E' stato un percorso lento e faticoso, ma che mi ha
regalato emozioni, paure, rabbia, conforto. L’emozione di vedere l’Etna sempre
più vicina, i suoi boschi, le sue sciare, la sua fauna, la paura
nell’incrociare cani randagi, fenomeno diffuso per incuria dell’uomo che
continua ad abbandonare rifiuti ovunque, la rabbia nel vedere un’infinità di
microdiscariche e rottami di ogni genere, il conforto che l’Etna comunque ti
dona, nonostante ti senti sfiancato dalla fatica e amareggiato dalla violenza
nei suoi confronti, accarezzandoti con il vento e tenendoti compagnia con il
fruscio dei suoi alberi. Ecco, allora, che mi torna la carica, la voglia di
raggiungerla, di amarla di più e di trasmettere a chi mi sta accanto ogni
giorno, l’amore e il rispetto per questa Terra. E l’Etna è una manifestazione
reale della "vita" che regna nelle sue viscere più profonde, con le
sue lave, talvolta distruttive, ma prova materiale di un pianeta vivo e sovrano
sull’esistenza di ogni forma di vita!
Dopo otto ore di salita, e
appena 30’ di pausa, tenendo una media in salita di 4 km/h per 33 km, Rosario
raggiunte finalmente la meta, sfiancato, piegato, bagnato dalla neve, dal sudore,
dalle lacrime...
"Sì, infatti, mi giro e vedo
un paesaggio che lascia senza fiato, spaziando dalla maestosità dei crateri
sommitali del vulcano attivo più alto d’Europa, alla ricchezza della valle del
fiume Simeto, all’immensa Valle del
Bove al litorale ionico, davvero unico nel suo genere perché accosta il blu del
mare al nero delle scogliere laviche e al giallo-oro della sabbia della Plaia.
Ai fianchi, i due bacini idrografici più importanti dell'isola, il Simeto e
l’Alcantara, che sembrano abbracciare il vulcano, quasi a isolarlo dalla
terraferma. Così ho cominciato la discesa, con i miei fedelissimi bastoncini da
Nordic Walking".
Alla fine, Rosario ha percorso in
tutto ben 66 km in 13 ore con una media complessiva di 5 km/h e 60’ di pausa
complessiva.
"Obiettivo raggiunto - dice
uno stremato Rosario al suo ritorno a Mascalucia - ho fatto visita alla
"mia" Montagna contando ancora una volta sulle mie sole forze e la
mia mente camminando per 12 ore effettive. E, proprio a lui, ad Angelo
D’Arrigo, dedico questa mia piccola, ma importantissima impresa: grazie Angelo!".
GIUSEPPE
SPERLINGA